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Introducción à “il risveglio dei popoli”, selección de textos de Lelio Basso

    Léo Matarasso

    en Lelio Basso – Il risveglio dei popoli, Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli, Milano, 1980

    Amici e parenti di Lelio Basso hanno voluto raccogliere in questa antologia vari testi, alcuni tratti da riviste e opere collettive, altri ancora inediti, che testimoniano la sua intensa attività internazionale.
    Sin dalla fine della seconda guerra mondiale Lelio Basso si è appassionato alla causa della liberazione dei popoli. Si interessò dapprima ai popoli delle vecchie colonie italiane: Libia, Somalia, Eritrea; poi ci fu la dura lotta per l’Algeria e il Vietnam.
    Rispose con entusiasmo all’appello di Bertrand Russell per la creazione di un Tribunale sui crimini di guerra americani in Vietnam. Fu designato, nelle due sessioni di questo Tribunale, la prima tenuta a Stoccolma, la seconda a Copenhagen, come relatore dei due rapporti finali che hanno preceduto la sentenza: questi due rapporti rimangono come modelli esemplari.
    Il Tribunale Russell sul Vietnam si sciolse con la decisione che non si sarebbe occupato di nessun altro problema sino a che fosse durata la guerra che devastava quel paese. Qualche anno più tardi, finita la guerra, Lelio Basso, invitato in Cile dal presidente Allende, incontrò degli esuli brasiliani, di diverse tendenze politiche, che gli chiesero di organizzare un Tribunale Russell sul Brasile. Ottenne dalla Fondazione Russell l’autorizzazione a dare questo nome al nuovo Tribunale che, dopo la presa del potere della dittatura militare in Cile, sarebbe diventato il Tribunale Russell II sull’America Latina.
    Alla fine delle terza ed ultima sessione di questo Tribunale, la cui risonanza fu notevole, soprattutto in America Latina, Lelio Basso giudicò che non si poteva non dare un seguito a tale lavoro. Creò allora, contemporaneamente, la Fondazione per il diritto e la liberazione dei popoli e la Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli. Occorre notare una lieve differenza nella denominazione dei due organismi: l’uno si occupa del diritto, l’altra dei diritti; questa differenza corrisponde alla diversità degli obiettivi. La Fondazione ha come soggetto essenzialmente lo studio e la ricerca, la Lega è un organismo militante.
    Poco dopo la sua creazione la Fondazione, su iniziativa di Lelio Basso, convocò una conferenza internazionale ad Algeri che, il 4 luglio 1976, duecentesimo anniversario della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, proclamò la Dichiarazione universale dei diritti dei popoli. Nonostante si tratti di una iniziativa privata e benché la nozione di «diritti dei popoli» si trovasse già in un certo numero di documenti internazionali, questo è il primo tentativo di formularli in un unico documento. Si può affermare oggi che, con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e la Carta delle Nazioni Unite, in realtà una carta delle relazioni tra Stati, la Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli costituisce ormai un testo che numerosi giuristi internazionali considerano come documento fondamentale. I popoli, soggetti della Storia, diventano soggetti del Diritto.
    La morte ha colto Lelio Basso quando si stava dedicando a un’opera ancora più ambiziosa: un Tribunale Permanente dei Popoli. Abbiamo unito i nostri sforzi per portare avanti il progetto del nostro grande amico.
    Nel giugno 1979, a Bologna, si è costituito questo Tribunale, che ha iscritto a ruolo numerosi casi da esaminare e ha già emanato due sentenze: una sul Sahara, l’altra Sull’Argentina. Questo Tribunale di opinione pubblica, senza alcun carattere ufficiale né alcun potere di sanzione, ha la pretesa, e lo ha già dimostrato, di lavorare con altrettanto, se non maggior rigore di qualsiasi Tribunale ufficiale.
    Ho parlato essenzialmente dell’azione di Lelio Basso dal Tribunale Russell sui crimini di guerra americani in Vietnam sino alla creazione del Tribunale dei Popoli, perché è quella che meglio conosco, essendovi stato coinvolto.
    Ma l’infaticabile Lelio Basso (non si deve dimenticare che nel frattempo redigeva la sua opera fondamentale, Socialismo e rivoluzione, pubblicata dopo la morte) si prodigava senza risparmio nel sostegno alle lotte di liberazione dei popoli di tutto il mondo, e lo testimoniano i numerosi scritti inseriti in questo libro e che riguardano le regioni più disparate. Una importanza particolare egli ha sempre attribuito alla causa palestinese.
    Lelio Basso tuttavia non aveva solo la passione per la causa dei popoli, aveva anche quella di voler capire. Non gli bastava denunciare i crimini contro i popoli, non gli bastava esprimere la sua solidarietà militante con i popoli oppressi e i combattenti della Liberazione: voleva anche capire e far capire le cause profonde di questi crimini e i motivi reali di queste lotte.
    In un’epoca in cui il marxismo si è spesso espresso in modo dogmatico, da profondo studioso marxista quale egli era, Lelio Basso si è sempre dedicato allo studio approfondito e pertinente dell’imperialismo quale causa essenziale dell’asservimento dei popoli.
    Nulla può meglio testimoniarlo degli scritti qui raccolti: lasciamogli la parola.

    Matarasso, Léo
    en: Lelio Basso – Il risveglio dei popoli, Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli, Milano, 1980

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