Gustave Massiah
in Léo Matarasso, Seminario del 6 dicembre 2008, Cedetim, Parigi
Prima della Lega Internazionale per i Diritti dei Popoli, il principale impegno di Jean-Marie era la Palestina. Nel 1969 a Parigi, poco prima di Settembre Nero, due clandestini tra gli altri, chiamati Mahmoud El Hamchari e Ezzedine Kalack, arrivarono alla Casa del Marocco, che era occupata e il cui direttore era François Della Sudda, che copriva l’occupazione della Casa. Nel 1973, Mahmoud divenne il primo rappresentante prima della FATH e poi dell’OLP a Parigi. Fu assassinato nel 1977 e fu Ezzedine che gli succedette nel 1977 e nel 1978 e che fu assassinato a sua volta. Jean-Marie fu una delle persone che si mise a disposizione dell’ufficio della Palestina a Parigi, dove si occupò dell’ufficio, della segreteria e del lavoro quotidiano. E infine, Jean-Marie era un finto discreto, era discreto ma ci siamo resi conto che faceva un sacco di cose: era infatti molto presente e molto efficiente.
Ricordo molto bene una sera in cui ci invitò a discutere con Mahmoud El Hamchari. Aveva anche invitato Chaintron (uno dei prefetti rossi della liberazione), che alcuni conoscono, che aveva creato una cooperativa di stampa. L’OLP ci ha chiesto se potevamo aiutare nella creazione di un giornale dell’OLP. E Chaintron disse: “Come disse Lenin, il giornale è l’80% del partito, ma le cose sono cambiate molto, ora è solo il 50%”. Abbiamo avuto diversi mesi di lavoro per allestire questa tipografia che doveva permettere la pubblicazione del giornale dell’OLP. Jean-Marie ha anche partecipato alla creazione dell’Associazione medica franco-palestinese con il professor Rivière. Poi è diventato presidente di questa associazione.
Era anche il segretario generale della Lega per i diritti dei popoli, di cui era il membro permanente; era lui che ci mandava gli inviti e che ci diceva: “Léo pensa che bisogna fare qualcosa”, perché eravamo tutti molto impegnati ed è stato Jean-Marie a chiamare le truppe per mantenere questa associazione nonostante le difficoltà nel farlo, perché la sezione francese della Lega era piuttosto un club di persone molto convinte, ma che avevano la loro tessera, che alcuni conservano ancora! Per noi era un po’ un mix: la Lega, il Tribunale, la Fondazione. Ma Léo ci richiamava regolarmente all’ordine, dicendo “no, non è proprio la stessa cosa”. Per noi non era ovvio, perché ci stavamo mobilitando per l’insieme.
Ho voluto dire queste poche parole per ricordare che Jean-Marie è stato un amico e un attivista molto generoso che ha avuto un ruolo molto importante.
in: <strong>Léo Matarasso,
Seminario del 6 dicembre 2008, Cedetim, Parigi
Milano, maggio 2009</strong>