Georges Kiejman
in Hommage à Léo Matarasso, Séminaire sur le droit des peuples, Cahier réalisé par CEDETIM-LIDLP-CEDIDELP, Février 1999
Cara Vera,
Hai detto così tanto sulla generosità di Léo che non so cos’altro posso dire.
Sapete che l’ho sempre considerato come una specie di geniale fratello maggiore, a cui dovevano essere risparmiate alcune preoccupazioni materiali indegne, di cui non gli importava nemmeno. Ma non posso aggiungere nulla a quello che hai detto.
Léo era per me una presenza quotidiana familiare e rassicurante, che sapeva ridurre tutti i problemi che incontrava alla misura della sua saggezza personale.
Ma io sono incapace, come tu dici, di scrivere su una pagina bianca. Se fosse stato necessario, avrei potuto reagire davanti a un microfono, nella tristezza del momento.
Sono stato con Léo come con Mendès France, dopo che furono attivi artigiani della storia.
Non ero coinvolto nel funzionamento della Lega dei Diritti del Popolo e quindi ero solo un’ombra familiare senza poter dare una testimonianza decisiva. Linda Bimbi è perfetta in questo senso.
Non credo che sia molto importante che io dica solo, cosa che va da sé, che come te l’ho amato molto.
Se fossimo nel contesto di una conversazione intima (e non di un omaggio ufficiale) non resisterei all’impulso di correggere leggermente il ritratto agiografico che lei ne fa ricordando che Léo, pronto a sacrificare il suo tempo e persino la sua vita per il popolo, non accondiscendeva spesso a immischiarsi nelle difficoltà dei semplici mortali che potevano essere i suoi parenti.
Era la sua grandezza pensare in alto senza mai abbassare lo sguardo.
Ma tutto questo non può essere detto senza che sembri una critica a qualcuno che, come hai magnificamente sottolineato, non pretendeva nulla da nessuno ed era, quando si trattava di grandi cause, pronto a dare tutto.
Tutto il meglio per voi e naturalmente in memoria di Léo.
Kiejman, Georges, Avocat